Sono passati vent’anni da quando è iniziata la santa guerra dell’animazione digitale. E per quanto in molti ce l’abbiano messa tutta, la Pixar resta leader incontrastata del settore. Per quanti sforzi abbia la fatto la Dreamworks, non è riuscita mai neanche lontanamente ad avvicinarsi alla factory di John Lasseter, e gli sforzi le sono anche costati cari, dato che di quella compagnia resta ormai molto poco, Jeffrey Katzenberg compreso.
E non è un caso che l’eredità dell’uomo che di fatto ha creato il moderno cinema d’animazione possa essere presa dall’unico che in questi anni è riuscito a far tremare Pixar. Il suo nome è Chris Meledandri, fondatore di Illumination Studios, e a lui si devono I Minions e adesso Pets – La vita segreta degli animali, film che risponde all’unica domanda sensata che ognuno di noi si dovrebbe porre: cosa fanno i nostri cani e gatti quando noi non ci siamo? La mia gatta dorme e quando non dorme fa pipì sul divano, ma secondo quei geniacci di Illumination c’è molto di più.
Opera molto disneyana, con un incipit che omaggia La carica dei 101 e tanti richiami a classici moderni come Oliver and Co, Basil l’investigatopo, Bianca e Bernie, e perfino il burtoniano Batman Returns. Pets ha l’umorismo slapstick e colto della saga di Cattivissimo me, un ritmo perfetto, personaggi tratteggiati magnificamente e una grande cura per la sceneggiatura, di facile comprensione per i più piccini e apprezzabile dagli adulti.
Assolutamente da vedere, aspettando con ansia Sing, che si preannuncia come uno dei musical più belli degli ultimi trent’anni.