Se n’è andato prima di compiere 38 anni, con la stessa discrezione che ha sempre avuto. Luca Svizzeretto si è spento il 28 settembre a Roma, città che amava moltissimo e criticava con la stessa forza. L’omaggio che state leggendo è doveroso e difficile.
Doveroso non nel senso di istituzionale, ma perché è qualcosa che noi di The Cinema Show gli dobbiamo, chi scrive per prima. Luca era salito a bordo del progetto, credendoci e promuovendolo come forse solo i suoi fondatori, e aveva avviato più di una collaborazione. Era una vera e propria partnership, con il suo FilmHouseTV, il primo in Italia a pubblicare quelle videorecensioni che oggi fanno tutti. Era un pioniere, come noi, e ha dato molto alla gloriosa versione su iPad di The Cinema Show.
Difficile perché Luca era un vecchio amico. Uno di quelli che ci sono sempre, anche a costo di risultare invadenti. Vicino, dentro le nostre vite, spesso nella nostra casa, Luca ci ha ascoltato e si è raccontato. Gioie, progetti, delusioni, pene d’amore e risultati di partite. Al suono di Vasco Rossi, ovviamente. Ripercorrere il passato significa vedere il sorriso di Luca e i suoi grandi occhi, significa ritrovarlo in una gran quantità di foto, alla presentazione della nostra testata come nei momenti privati.
Non possiamo raccontarvi chi era Luca Svizzeretto. Per quello c’è Boris Sollazzo, compagno d’avventure e fratello, che ha già scritto questo bell’articolo. Possiamo raccontarvi chi era per noi. Era il nostro ago della bilancia, il necessario bastiancontrario, era quello con cui questa direzione si scontrava sempre, per idee politiche e visione del lavoro. Era il mio Zenigata. Era la controparte necessaria a garantire l’oggettività di questa testata. Era uno di noi.