Ermanno Olmi, dall’alto della sua esperienza e della sua saggezza, cinematografica e non, ha capito che il mondo non se la sta passando bene, anzi, sta probabilmente vivendo uno dei periodi più cupi degli ultimi cento anni. Le due guerre mondiali erano quantomeno un qualcosa di orrendamente reale, mostri che si sono nutriti della sofferenza di milioni di persone, ma che hanno, in qualche modo, dato una spinta nuova all’umanità che si è sentita in buona parte finalmente responsabile di ciò che può o non può accadere nei suoi paraggi.
Persino il periodo della Guerra Fredda ha rappresentato uno stimolo, contribuendo in maniera determinante alla conquista dello spazio, grazie ad uno spirito di competizione ben più sano di quello che potesse sembrare.
Oggi non sembra più essere così. La tolleranza è una bella parola di cui molti si riempiono la bocca senza conoscere il vero significato. Pronunciandola con il giusto tono di voce si è in grado di insultare una persona con una pesantezza non indifferente.
Ci sono guerre lontane e dietro l’angolo, e l’unico canto che si riesce ad ascoltare dietro i paraventi sono le urla delle madri che piangono i loro figli, troppo spesso morti per bandiere, convinzioni e superstizioni che non valgono neanche un graffio su un braccio.
Cantando dietro i paraventi è un film che ci fa ricordare quali sono le vere priorità della vita.
L’amore, la lealtà, l’amicizia, la conoscenza: queste sono le cose che ci dovrebbero rendere orgogliosi di affrontare il nostro quotidiano a testa alta e il Maestro Olmi ce le serve su un piatto d’argento con la semplicità propria dei grandi artisti, prendendosi la briga di riflettere sull’importanza della narrazione e sull’universalità dell’arte teatrale. Il calmo mare dei pirati della Vedova Ching ci fa navigare attraverso una lieve foschia che ci avvolge e ci carezza con pace e sensualità, facendoci emozionare e commuovere, fino a provare le stesse emozioni che da ragazzi riempivano le ore trascorse sui romanzi di Salgari o rileggendo “L’isola del Tesoro” per la decima volta.
Un film da camera e un film d’azione, una sintesi perfetta delle due anime del cinema, Cantando dietro i paraventi è nient’altro che un grande pezzo di cinema, nella speranza che possa anche diventare nel tempo un esempio da seguire.