Il verdetto – The Children Act è tratto dal romanzo di Ian McEwan La ballata di Adam Henry. Diretto da Richard Eyre, è sceneggiato dallo stesso McEwan, tornato dopo molti anni ad adattare i suoi romanzi per il grande schermo.
Era infatti dal 1993 che lo scrittore inglese non si confrontava direttamente con la macchina cinematografica. All’epoca l’occasione fu The Innocent, torbido thriller diretto da John Schlesinger e interpretato da Campbell Scott e Isabella Rossellini. Dopo una lunga assenza, ha deciso di non volere più mettere nelle mani di altri il suo lavoro, e nel giro di un anno ha firmato On Chesil Beach e Il Verdetto – The Children Act.
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Come McEwan predilige, la storia della giudice Fiona Maye, specializzata in diritto dei minori, è l’occasione per esplorare ben più dei semplici fatti. L’autore di Cortesie per gli ospiti ama scavare nei rapporti e nell’animo umano, toccando nervi scoperti e svelando l’ipocrisia della borghesia inglese. Il giudice Maye deve decidere se costringere un ragazzo di diciassette anni, affetto da una grave forma di leucemia, a una trasfusione di sangue che gli salverebbe la vita. Il problema è che il giovane è un testimone di Geova, che per credo religioso sono contrari alle trasfusioni. Il giudice deciderà secondo coscienza, una scelta che metterà in dubbio tutte le certezze, e soprattutto le barriere, costruite in una vita.
Il verdetto – The Children Act, un film di attori e di mestiere
Richard Eyre è un buon mestierante inglese, come molti suoi colleghi anglosassoni non riesce a scrollarsi di dosso l’inconfondibile stile BBC della messa in scena. Ma se altrove questo potrebbe essere, e spesso è, un problema, in Inghilterra, visto il livello molto elevato della produzione del broadcaster di stato, in fondo è una qualità. Il livello di professionalità è elevato e il risultato, seppur spesso, come in questo caso, molto accademico, è comunque buono.
A portare tutto a un livello superiore sono come sempre gli attori.
La scuola inglese non smette di stupire, e se da una parte Emma Thompson offre una delle sue migliori interpretazioni, davvero sorprendente è il giovane Fionn Whitehead. Il suo Adam Henry è difficile da dimenticare, e di lui, già visto in Dunkirk, sentiremo parlare ancora molto. Da non dimenticare il sempre perfetto Stanley Tucci, che in Gran Bretagna, dove si è trasferito da qualche anno, sta vivendo una nuova vita professionale di altissimo livello.
Il verdetto – The Children Act scorre agevolmente.
Nonostante l’unica nota non completamente positiva sia proprio la scrittura di McEwan, molto poco a suo agio con il mezzo cinematografico, che non gli permette di tratteggiare le psicologie dei personaggi come riesce invece meravigliosamente nei suoi romanzi. Peccato, perché Il verdetto – The Children Act sarebbe potuto essere un racconto ancora più dirompente.