Il Cinemino è una delle più belle realtà culturali cinematografiche che hanno visto la luce negli ultimi anni. Un gruppo di amici, appassionati di cinema, alcuni professionisti del settore, altri no, si mettono insieme e coronano un sogno: aprire una sala cinematografica che abbia la programmazione dei loro sogni. E anche, a quanto sembra, di molti spettatori.
14.000, per l’esattezza. Perché queste sono le tessere rilasciate da Il Cinemino nei suoi nove mesi di attività, durante i quali sono passati sullo schermo dell’associazione culturale ben 900 film, di tutti i generi. Hanno fatto una splendida notte degli Oscar, hanno portato la programmazione di tanti festival italiani a Milano, hanno presentato classici del cinema con l’introduzione di critici di valore, hanno avuto ospiti attori e registi che hanno raccontato il loro lavoro ai soci dell’associazione.
È importante sottolineare questo punto. L’associazione. Per l’esattezza, Associazione Sei Seneca. Perché oggi, e da qualche giorno, Il Cinemino è chiuso. Un nuovo punto di riferimento culturale per una città incredibilmente vitale come Milano. Sembra un’assurdità, eppure è così. Nove mesi fa, all’inaugurazione de Il Cinemino c’ero anche io. E avevo portato molti amici, perché era giusto andare a vedere e sostenere un sogno diventato realtà.
Lascio parlare il comunicato stampa ufficiale de Il Cinemino.
“Il Cinemino è un’associazione culturale che gestisce un cineclub.
Il Cinemino è stato chiuso il 17 ottobre perché ci viene contestato di non essere un’associazione culturale, ma un locale di pubblico spettacolo.
In questi due giorni abbiamo scelto di non alzare la voce, ma di valutare la nostra situazione ◈
Ora, con molta trasparenza e serenità, ci teniamo a ribadire che non siamo e non siamo mai stati un locale di pubblico spettacolo: l’accesso in sala è consentito solo ai soci.
E che soci!
Il Cinemino è un cineclub aperto lo scorso 10 febbraio a cui hanno già aderito più di 14.000 soci.
In 9 mesi abbiamo proposto più di 900 film, ospitato grandi autori e giovani promesse del cinema, organizzato incontri, conferenze, anteprime e siamo stati scelti come partner da numerose Istituzioni cittadine.
Al momento #IlBarDelCinemino è aperto e sarà ancora sede di eventi e incontri.
Al momento Il Cinemino è chiuso, ma non si arresta e non si arrende, e stiamo lavorando per continuare a proporre cultura, con gioia, dedizione e serietà, come abbiamo fatto in questi mesi.
Il Cinemino non si arrende e vi chiediamo di sostenerci, vendendo a trovarci a Il Bar del Cinemino, o anche solo postando una foto con la nostra tessera
#iostocolcinemino”
Da Riace a Il Cinemino
Dev’essere la moda del momento, in Italia, bloccare le attività virtuose. E per quanto sia perfettamente consapevole della sproporzione, trovo sia importante accettare che si tratti di due facce della stessa medaglia. Sono gesti che vanno a detrimento della libertà e della collettività. E anche, cosa assolutamente da non dimenticare, della dignità di chi ha investito le sue risorse, economiche, fisiche, mentali, per metterle di fatto al servizio della comunità.
Comunità che ricambia, come dimostra l’hashtag #iostocolcinemino, già gioiosamente virale, e l’endorsement di molti attori e registi, tra cui, come possiamo vedere, Alessandro Borghi.
E per fortuna, anche del sindaco di Milano Sala, che ha dichiarato che, nel rispetto delle norme, l’amministrazione farà di tutto per aiutare il Cinemino, perché la sua eventuale chiusura sarebbe un grande peccato.
Già, un peccato enorme. Il Cinemino dovrebbe essere in ogni città, paese, frazione. E affianco a Il Cinemino ci dovrebbe essere Il Teatrino. E Il Concertino. E Il Librino. Perché tante piccole grandi cose servono a combattere la marea di ignoranza, cialtronaggine, fascismo, male purissimo che sta sommergendo il nostro paese.