Con il dittico Breaking Dawn il ciclo di Twilight si avvia verso il gran finale e, come fu per Harry Potter, i produttori hanno ben pensato di dividere l’adattamento cinematografico dell’ultimo libro in due parti. Edward e Bella stanno per corona re il loro sogno d’amore, uniti in matrimonio saranno finalmente una cosa sola, e con buona pace del resto del mondo, i Twilighters saranno felici e contenti.
Ma cosa accade in questa prima parte di Breaking Dawn?
Ammettiamolo subito e senza peli sulla lingua: raramente nella vita mi è capitato di leggere qualcosa di più deleterio per le giovani menti, specie femminili, della Twilight Saga, e il culmine di questo pensiero oscurantista e retrogrado si raggiunge proprio nella prima metà di Breaking Dawn. Antifemminista, antiabortista, e ben poco velatamente dell’opinione che “certi panni sporchi” debbano lavarsi in casa, la Meyer ha voluto mascherare sotto la metafora del soprannaturale il suo pensiero che un tempo sarebbe stato definito passatista, e che oggi con il termine “integralista” forse riusciamo a far intendere. Se le viene domandato perché mai Bella si guarda nello specchio e minimizza
il suo volto ricoperto di lividi provocati dall’amoroso marito, lei risponde sempre e comunque che l’unica ragione
è che Edward è un vampiro, che nell’impeto della passione non controlla la sua forza, e che non ci sono altre letture.
Ebbene, se Stephenie si fosse presa la briga di sfogliare altri libri oltre a quello di Mormon, saprebbe che il soprannaturale è metafora della realtà dalla notte dei tempi.
L’eroina greca di Breaking Dawn
Se pensate che siamo troppo duri, veniamo dunque alla storia in sé. Bella ed Edward si sposano e finalmente possono compiere il sommo atto d’amore. Porsi in una condizione di non-morti, quindi non restituire mai la propria anima a Dio, va bene; il sesso prematrimoniale invece ti danna l’anima. Isolati sin dal primo appuntamento dal resto dei loro coetanei (nei libri viene più volte sottolineato come Bella non abbia più tempo per amici e compagni di scuola: lo trascorre tutto con il suo bel vampiro), il viaggio di nozze lo passano su un’isola vera. Lì Bella rimane incinta (perché un vampiro donna non produce più ovuli, ma un vampiro uomo evidentemente è ancora in grado di generare) e la “diagnosi” le viene fatta per telefono. La creatura che nasce da questa unione è rarissima, un ibrido umano-vampiro che cresce molto velocemente e che, sin dalla condizione di feto, è fortissimo, lacera gli organi interni e spacca le ossa della puerpera che lo sta mettendo al mondo. C’è la quasi sicurezza che Bella muoia di parto, ma pur di salutare una nuova (non)vita, la nostra eroina non solo si incaponisce e porta avanti la gestazione, ma la trascorre su un divano tra atroci sofferenze stando ben attenta a non fiatare e a non tradire la minima espressione
facciale, altrimenti il suo tesoruccio si turberebbe. Se avete dei figli, forse è meglio che ci chiacchieriate sulle letture
che fanno, perché la frase “Almeno sta leggendo un libro” non vale proprio per tutto…
Per fortuna di Breaking Dawn, c’è il grande schermo
La figura di Bella, fin’ora, ha avuto solo vantaggi dalla trasposizione su grande schermo. La giovane Swan è sembrata
da subito più moderna al cinema che sulla pagina. Inoltre i produttori si sono resi conto che avere la protagonista distesa per tutto il tempo a fingere di dormire era noioso su carta, figuriamoci su schermo. Quindi la visione della storia si sdoppierà e vedremo le cose anche dal punto di vista di Jacob, il bel licantropo idolo delle ragazzine almeno quanto Edward. Molti elementi “discussi” saranno tagliati e, con limature qua e là, il tutto sarà meno medievale. In attesa della promessa battaglia finale, la venuta dei Volturi e la risoluzione del tutto. La prima parte si chiuderà sull’atroce parto di Bella, un cliffhanger per i pochi che guarderanno questo film senza aver letto il tomo che lo ha generato.