Il problema non è lui, no. Perché Giovanni Vernia sarebbe anche un buon attore: uno che non ha studiato per diventare un comico, ma la recitazione ce l’ha nel sangue. Non è colpa sua se la fama è arrivata con un personaggio sciocchino, se la popolarità l’ha dovuta raschiare sul fondo del barile della demenza catodica: ha ritmo, ha i tempi, ha persino la faccia giusta per il cinema. Eppure Vernia una colpa ce l’ha: quella di aver voluto fare il suo film troppo presto, troppo in fretta, sull’onda di una (presunta) commerciabilità da epigono nordista di Zalone. La trama, sciatta e scolastica, costruisce situazioni scontate al limite del fotoromanzo. La vacuità dei personaggi minori è direttamente proporzionale alla strabordanza del protagonista, che per sé ritaglia ben due ruoli nello stesso film: e la bidimensionalità dei caratteri femminili è addirittura preoccupante. Non basta qualche passaggio in TV per fare di un personaggio un film: per il cinema ci vuole almeno un regista. E una sceneggiatura decente.
Ilaria Ravarino
Regia: Paolo Uzzi, Giovanni Vernia
Cast: Giovanni Vernia, Maurizio Micheli, Susy Laude
Distribuzione: Warner Bros. Italia
Uscita: 9 marzo
Durata: 93’
Voto: 1