Il pubblico è spesso più interessato al pettegolezzo che ai fatti. È il segreto del successo de Il discorso del Re, in cui un problema di portata storica viene ridotto a una serie di siparietti tra testa coronata e logopedista, conditi da gustose digressioni sull’affaire tra Wallis Simpson e Sua Maestà Edoardo VIII.
A Royal Weekend, titolo inglese per tradurre il titolo inglese Hyde Park on Hudson, si sarebbe potuto appellare anche Il discorso di Roosevelt. Struttura narrativa non dissimile da quella del fortunato film di Tom Hooper, in cui si racconta di quando il buon vecchio Franklin Delano ospitò Re Giorgio VI e consorte in una deliziosa tenuta nella campagna newyorkese, proprio mentre intrecciava una relazione amorosa con una cugina assai lontana.
Roger Michell, onesto artigiano con all’attivo un successo come Notting Hill, cerca di raccontare nella maniera più interessante possibile una storia da rotocalco più che da manuale, senza però riuscire mai ad appassionare più di tanto. Bill Murray nei panni del Presidente ha il carisma giusto, e anche il cast di contorno fa del suo meglio, ma A Royal Weekend non riesce a togliersi di dosso uno strato di polvere che non è quella del tempo, ma di un cinema che guarda ai classici e spera di essere moderno, finendo col restare immobile.
Alessandro De Simone