Allen Ginsberg, William Burroghs, Jack Kerouac. Tre scrittori che hanno lasciato una traccia radicale, indelebile, nella letteratura anglosassone e non solo. E come la musica ci ha insegnato, ci piace immaginare che “gli eroi son tutti giovani e belli”, perciò non è difficile immaginarli all’Università, scapestrati e dediti alla rottura delle regole e alla dissolutezza. La vera storia che li unì, però, non era stata finora mai raccontata, forse perché di mezzo c’è un efferato omicidio “passionale”. Giovani ribelli – Kill Your Darlings è stato definito oltreoceano “il nuovo Attimo fuggente”, forse perché, come lì i giovani protagonisti, anche qui ci sono quattro studenti della Columbia University che si ispirano a Walt Whitman e alla “setta dei poeti estinti”.
Senza esagerare scomodando una pellicola che resta nel cuore al di là del suo valore cinematografico, è fin troppo semplice il paragone con un film che è proprio a loro che deve la sua stessa genesi.
Presentato nella selezione ufficiale delle Giornate degli Autori alla 70. Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia, Giovani ribelli si avvale innanzitutto di un cast di strepitosi talenti, dal finalmente fiorito Daniel Radcliffe, sorprendentemente sensibile nei panni del giovane Ginsberg, fino ad arrivare alla conferma Michael C. Hall, meglio noto come Dexter, ma che riprende livelli espressivi che aveva addirittura ai tempi della mai troppo incensata Six Feet Under. Dane DeHaan, Ben Foster, Jack Houston e soprattutto Elizabeth Olsen sono le recenti scoperte del cinema odierno che si aggiungono al corollario.
Fumoso, emotivo, amaro come le lacrime di un amore incompreso, sudato come gli appunti di un romanzo mai completato, ebbro come l’aria satura che si respirava in un locale di infimo ordine agli inizi del Novecento.
Kill Your Darlings è questo
Con la sua fotografia dorata e gli interni ricoperti di tappezzerie, con la regia dai sapori classicheggianti dell’esordiente John Krokidas. E pregno d’amore per il racconto, per la scrittura in sé, per la letteratura che scaturirà da questa nera vicenda. Poco importa se sul finire scada un poco nel patetico eccesso: così è la vita, quando qualcosa di straordinariamente terribile accade. Ecco allora i nostri eroi, giovani e belli, alla ricerca di un qualcosa che forse fugacemente è stato ma che non sarà più, quell’attimo fuggito che rincorreranno per tutta la vita, grazie al Cielo. Qualcuno dietro una scrivania, qualcun altro sulla strada.