La mamma terribile, il matrimonio, la casa. Danny De Vito è riuscito a fondere in uno stesso film tutte le sue ossessioni cinematografiche. Il risultato è Duplex – Un appartamento per tre, spassosissima black comedy in cui Ben Stiller e Drew Barrymore devono vedersela con la terribile vecchietta che vive al secondo piano del loro bellissimo appartamento al centro di New York.
L’escalation di terrore e risate sarà inevitabile, proprio grazie alla felice interconnessione dei tre elementi fondamentali del cinema del piccolo grande Danny. La vecchina dolce e terribile è un’evoluzione della mamma che doveva essere gettata dal treno. E come tutte le vecchine dello schermo che si rispettino, infonde istinti omicidi bassi e primordiali a un qualunque spettatore sano di mente. Soprattutto perché mira alla distruzione di due valori basilari per l’essere umano: l’unione con la donna amata e il loro rifugio.
La forza di Duplex è proprio nella sua universalità
Essere a New York è assolutamente incidentale. Lo stesso plot avrebbe funzionato egregiamente anche a Roma, Parigi o Londra. A patto di riuscire a trovare degli interpreti altrettanto all’altezza. Eileen Essell nei panni della dolce vegliarda è perfetta, tenera e indifesa. Al primo sguardo. Da legare per gli arti a quattro cavalli dopo cinque minuti.
Soprattutto funziona la coppia Stiller – Barrymore
Depositari di una gamma vastissima di insicurezze, fissazioni, patologie (Nancy/Drew è una tipica shopaholic, Alex/Ben un intellettuale frustrato) che contribuiscono a rendere la loro amata casa, acquistata con mille sacrifici, un luogo da difendere a costo della vita. Attorno a loro cattiveria, arrivismo, corsa al successo, mentre tutto quello che cercano gli viene negato da un’entità diabolica e insospettabile agli occhi del mondo.
Duplex è una delle migliori commedie americane degli ultimi anni
E non a caso vi sono coinvolti proprio Stiller e Barrymore che, con …e alla fine arriva Polly e 50 volte il primo bacio stanno dando una nuova spinta al genere, creando un movimento in cui è la creatività alla base del prodotto, non solo le strategie di marketing. Danny De Vito dirige con ritmo, limitando le invenzioni visive e i movimenti di macchina rispetto a La guerra dei Roses e Hoffa. Uno stile più convenzionale che meglio si adatta alla fisicità dei due interpreti, reali elementi dinamici del film.
Il cast è completato da una schiera di caratteristi di prim’ordine, Harvey Fierstein e Swoosie Kurtz su tutti. Non riveliamo il finale, diciamo solo che non mancano i colpi di scena, così da rendere i novanta minuti di Duplex ancora più gustosi.