Quale location migliore di Roma per un horror thriller a sfondo religioso? La Capitale d’Italia contribuisce infatti non poco a rendere La setta dei dannati un’opera di genere con atmosfere e situazioni tutt’altro che disprezzabili, nonostante le incertezze del regista Brian Helgeland. Ottimo sceneggiatore, il premio Oscar per L.A. Confidential non ha ancora con la macchina da presa la dimestichezza per affrontare film tecnicamente impegnativi, come dimostravano anche delle clamorose ingenuità ne Il destino di un cavaliere.
Quello che però sa fare bene è creare la giusta atmosfera sul set con i suoi attori, punto di forza dei suoi film, tanto da confermare quasi al completo il cast dell’action medieval-rock. Heath Ledger, Shannyn Sossamon e Mark Addy ancora insieme, quindi, in questa storia in cui intrighi religiosi e politici ci portano a conoscere una delle tante leggende urbane che la Chiesa ci ha tramandato, quella del fantomatico ‘Divoratore di peccati’.
Helgeland ci offre un climax adatto, ma ancora una volta dimostra di non riuscire a gestire la responsabilità completa di una produzione, inficiando la coerenza dello script con alcune sviste non degne di un professionista del suo calibro.
La setta dei dannati poteva essere un piccolo cult
Ma purtroppo non sarà così, restando in una terra di nessuno in cui non c’è abbastanza horror e la linea thriller non è sufficientemente interessante. Un vero peccato, perché il potenziale e il materiale a disposizione erano davvero notevoli.