I miti cinematografici nascono quasi sempre per caso, da una buona idea e una miscela di ingredienti di qualità. Casablanca è nato così, anche Guerre stellari e, nel suo piccolo e con le dovute proporzioni, The Chronicles of Riddick potrebbe essere l’inizio di una lunga avventura.
Quando nel 2000 uscì Pitch Black, horror fantascientifico con un budget contenuto e attori poco noti, in pochi avrebbero scommesso sul suo successo, ma le atmosfere, l’ottima regia di David Twohhy e il carisma dell’astro nascente Vin Diesel hanno fatto il miracolo. Pitch Black è diventato un cult per tutti gli appassionati di cinema fantastico e quando, circa due anni fa, si è venuto a sapere che il roccioso caporale Caparzo (la parte che interpretava Diesel in Salvate il soldato Ryan) aveva dato il beneplacito per interpretare il sequel, i fans di Riddick hanno fatto salti di gioia.
Ma chi è Riddick? Da dove viene questo massiccio fuorilegge, ricercato in tutta la galassia? È un assassino senza scrupoli o un avventuriero senza padrone?
Qualcosa di più lo si scopre proprio in The Chronicles of Riddick
Un sequel che può però essere considerato anche perfettamente un film a sé, visti i riferimenti davvero minimi al precedente. Riddick, dopo aver vagato per la galassia per cinque lunghi anni ed essere sfuggito all’ennesimo cacciatore di taglie (e quella sulla sua testa diventa ogni giorno più ricca), atterra su Helion, un pianeta dove sta cercando un pezzo del suo passato. L’arrivo dei Necromonghi, una razza di conquistatori che, dopo aver spremuto il mondo di turno e averne assimilato la popolazione, decolla e lo nuclearizza senza mezzi termini, amplificherà il suo perenne problemi d’interfaccia con l’autorità. Spedito altrove ad ammorbidirsi in una prigione sotterranea, Riddick incontrerà una vecchia conoscenza che lo addolcirà inaspettatamente…
The Chronicles of Riddick potrebbe diventare una saga di fantascienza di ampio respiro
Proprio perché il personaggio principale ha un carisma che da molti anni non si vedeva sul grande schermo, più o meno dai tempi di Indiana Jones. In più Diesel è un attore che piace ai giovani e che riesce a entusiasmare il pubblico, proprio come facevano Arnold Schwarzenegger e Sylvester Stallone negli edonisti anni Ottanta, ma con una vena di sofferenza che i suoi illustri predecessori non avevano.
Proprio questa maggiore umanità ha permesso a Fast and Furious di diventare un piccolo film generazionale e per la stessa ragione si era ventilata l’ipotesi di far diventare XXX una serie da contrapporre a quella di James Bond. La saga di Riddick, poi, ha dei vantaggi rispetto a questi film: prima di tutto il genere, la fantascienza, che più facilmente si presta alla creazione di mondi e situazioni sempre nuove.
LEGGI LA RECENSIONE: The Chronicles of Riddick: Vin il Cimmeriano
Secondo poi, il fatto che attinga alla migliore tradizione letteraria, cinematografica, fumettistica e televisiva della Sci-Fi. In The Chronicles of Riddick i più esperti potranno riconoscere echi, quando non vere e proprie citazioni, da Dune, Conan il barbaro e Star Trek.
Naturalmente Riddick non è solo e in questo caso sarà circondato da belle donne. Una cattiva, Thandie Newton, abbonata ai numero due (era già al fianco di Tom Cruise in M:i-2), spietata principessa dei Necromonghi. L’altra buona, Alexa Davalos, nei panni di Kira. La Davalos è praticamente un’esordiente, ma gli appassionati di serie tv l’avranno sicuramente notata in alcuni episodi di Angel, lo spin off di Buffy l’ammazzavampiri. Il cast è completato da Lady Judi Dench, Colm Feore e Karl Urban, uno dei tanti reduci della Trilogia dell’Anello.
Costato la bella cifra di 105 milioni di dollari (contro i 23 del primo episodio), The Chronicles of Riddick stupirà per le tante parti realizzate con pregevoli effetti digitali, ma anche per le maestose scenografie classiche costruite da veri artisti del cinema. Un incontro tra passato e futuro che infonde al film un fascino ancora più intenso.
E la voglia di vedere un terzo episodio è già fortissima…