Partiamo dalla cosa più importante: la Darjeeling Himalian Railway. Esiste davvero, è stata fondata nel 1879 e completata due anni dopo. Lunga 86 chilometri, parte da Siliguri, a 100 metri sul livello del mare, per arrivare per l’appunto a Darjeeling, quota 2.200, metro più, metro meno. Dal 1999 è diventata patrimonio dell’Unesco.
Per ogni ulteriore informazione andate su Wikipedia, anche io le ho prese da lì, altrimenti internet a cosa servirebbe.
Seconda cosa molto importante: Hotel Chevalier. Si trova a Parigi, almeno a quello che dice Wes Anderson, perché in questo caso le nostre ricerche sono state vane. È la location e il titolo del cortometraggio che fa da ideale prologo a The Darjeeling Limited. Non sarà abbinato al film, lo si potrà probabilmente vedere on line tra qualche tempo, comunque sarà inserito nell’edizione DVD.
Non vi dico niente del cortometraggio, vedetelo e basta, non è necessariamente propedeutico al film.
Il film, che come sapete si intitola The Darjeeling Limited, è diretto da Wes Anderson e intepretato da Adrien Brody, Owen Wilson e Jason Schwartzman che ne è anche co-sceneggiatore.
The Darjeeling Limited è bellissimo.
Lo è dalla prima scena, una corsa al rallentatore girata come solo Anderson sa fare, lo è per tutto il viaggio in treno e per il resto dell’odissea di questi tre fratelli in cerca di loro stessi, della madre e della loro amicizia, persa un anno prima alla morte del padre.
Come in tutti i suoi film, Wes Anderson racconta la storia di una famiglia, molto particolare naturalmente, ma in cui le eccentricità dei suoi componenti sono solo fattori incidentali, facenti parte della vita, come tante altre cose. Le famiglie di Anderson non sono in realtà diverse da quelle reali, sempre impegnate ad affrontare situazioni imbarazzanti, momenti difficili e dolorosi, gioie enormi e, spesso e volentieri, costrette semplicemente a vivere la vita quotidiana, cosa non sempre facile.
Francis, Peter e Jack potrebbero tranquillamente portare il cognome Tenenbaum, non ci sarebbe niente di strano e forse sono davvero loro, così come non c’è niente di strano nel trovare almeno tre momenti assolutamente sublimi in questo film che non fa altro che confermare il grande talento di questo cineasta, dopo il piccolissimo passo falso di The Life Aquatic.
I tre protagonisti sono straordinari e Anjelica Huston in pochi minuti lascia un segno indelebile, come solo le grandi attrici sanno fare.
Un viaggio sul tetto del mondo
E dei nostri cuori. Quando finisce The Darjeeling Limited si ha una gran voglia di prendere il primo treno e vedere dove ci porta. Speriamo lontano, e con una bella colonna sonora nell’iPod.