Topher Grace è un attore dall’enorme talento, ma che si sta un po’ perdendo per strada. Augurandogli la stessa carriera di Joseph Gordon-Leavitt, dieci anni di oblio e oggi gettonatissimo, per ora ci tocca fare i conti con Take Me Home Tonight, tratto da un suo soggetto e di cui Grace è addirittura produttore esecutivo.
Storia semplice, un tutto in una notte in cui i tre protagonisti, Anna Faris, Dan Fogler e il simpatico Topher, cambiano le loro vite, complice un party selvaggio e una serie di favorevoli congiunzioni del destino.
Ambientato nel 1988, il film è un evidente omaggio al cinema di John Hughes, di cui però non ha né la sensibilità ne l’estetica, e Giovani, carini e disoccupati, di cui sembra quasi una versione concentrata. Purtroppo la regia poco ispirata di Michael Dowse non aiuta e anche il cast finisce col fare troppo raccogliendo pochissimo.
Peccato, perché di film alla Hughes, opere di formazione moderne e ispirate, ce n’è sempre bisogno, ma a parte il sottovalutato Easy Girl, all’orizzonte non c’è niente che possa anche solo paragonarsi al genio narrativo del cantore per eccellenza dell’universo giovanile.