Fa uno strano effetto trovarsi la polizia armata a una conferenza di un film Disney. È un controsenso, diciamocelo. Il fatto è che sta per arrivare Angelina Jolie, ambasciatrice per le Nazioni Unite, e non è uno scherzo tutto questo. Alla conferenza di presentazione di Maleficent 2 Signora del Male, entrano, lei e Michelle Pfeiffer, e la sala si riempie di una bellezza inenarrabile, una classe e una grazia quasi ultraterrene. Eppure sono lì.
Due donne, due madri, come sottolinea Angelina, che hanno in comune anche la maternità per adozione. Due attrici straordinarie che in questo film affrontano il tema della diversità sotto ogni punto di vista, anche quello di diventare madri in modo differente.
Ed è la Pfeiffer a sottolineare ciò che accade, non importa quanto tu sia ricco e famoso: “Incredibile come le persone si sentano in diritto di fare certe domande. Questo è il tuo vero figlio? Lo hai partorito tu? Allora non è davvero tuo figlio… Questa è una cosa che fa male, ha a che fare con l’ignoranza, per questo ho cercato di farlo capire in Maleficent 2, anche il mio personaggio ha una concezione diversa della maternità”.
Una delle poche cose che persino una donna eccezionale come Michelle ha potuto affermare con forza: adombrata dalla presenza di Angelina, capace di un’oratoria mai sentita prima a una conferenza stampa. È evidente che, trattandosi sempre di un’ambasciatrice delle Nazioni Unite, non caveremo un ragno dal buco. Sa parlare e sa anche tacere ciò che non va detto. Non uscirà di qui alcun gossip, alcuna dichiarazione scomodamente politica. A chi le chiede chi vorrebbe trasformare in una capra, risponde scoppiando a ridere come Maleficent: “Non risponderò a questa domanda, ma ci sono diverse persone che lo meriterebbero”.
Con questa e con altre dichiarazioni però, la ex bad girl si fa capire benissimo. È la gentilezza che salverà il mondo. “C’è stata una precisa scelta durante lo sviluppo di questo secondo capitolo: ci chiedevamo se Aurora dovesse a un certo punto prendere una spada e combattere, se dovesse diventare dura. Ma la forza di Aurora è la sua dolcezza. Ci sono tanti modi di essere forte. È ora che anche la dolcezza femminile venga riconosciuta come forza. Anche una mamma che legge a casa le fiabe ai figli è una donna forte. Anche questa diversità va rispettata”.
E soprattutto la frase con cui ha concluso gli interventi, ai quali sempre anche la bellissima Michelle ha fatto eco: “Il personaggio di Ingrid è la metafora del chi sembra forte, ma è codardo. Le persone che controllano tutto sembrano le più forti, invece sono dei vigliacchi. Alzano la voce, ma poi quando alzi il sipario, le vedi per ciò che sono. Dominate dalla paura della diversità, dal non avere tutto completamente sotto il loro piccolo controllo”.
Dopo Joker, un altro cattivo al cinema che ci dà lo stesso monito: siate gentili.