Le donne sono creature misteriose e talvolta pericolose. Come le sorelle di Summerisle, lembo di terra in mezzo al mare popolato quasi esclusivamente dal genere femminile. È qui capita il traumatizzato poliziotto Nicolas Cage, alla ricerca di una bambina misteriosamente scomparsa, ma ben presto coinvolto in un mistero ben più grande.
Il prescelto è il remake di un classico dell’horror inglese, The Wicker Man, datato 1973, interpretato da un mostro sacro come Christopher Lee e un cast femminile che comprendeva, tra le altre, Diane Cilento e Britt Ekland. Un film che è ormai un cult, cosa che non diventerà mai quest’adattamento di Neil Labute, autore di talento ma discontinuo, che realizza un rifacimento senza mezzi termini. Ma anche senza pensare all’originale. Le atmosfere sono ben poco orrorifiche, anzi, semmai soporifere, e Nicolas Cage, qui anche in veste di produttore, non riesce a coinvolgere lo spettatore nella sua indagine sempre più “misteriosa”.
Alla fine resta ben poco da ricordare, giusto l’ennesima bella interpretazione di Ellen Burstyn. Ma la cosa non fa neanche più notizia.