Saga: Racconto, storia romanzata di un popolo, di un gruppo o di un personaggio o di una famiglia lungo il succedersi delle generazioni.
Secondo la definizione, tra tutti i franchise che oggi vengono definiti “saghe”, solo Star Wars è degno di questo nome. Perché sono sempre questioni di famiglia.
Per quasi quarant’anni la Forza ha dato la giusta direzione alle generazioni, più della maggior parte delle religioni e delle ideologie esistenti, diventando persino un credo riconosciuto e portando avanti ideali di pace e armonia con la natura.
È dal 1983 che aspettiamo di sapere come continua la storia e finalmente il giorno è arrivato.
Il testimone passa dalle mani di George Lucas a quelle di JJ Abrams in modo fluido, quasi fisiologico. Da nerd autentico qual è, rispetta ogni tradizione stilistica, innestando la sua regia personale e generando un ibrido potenziato, nella visione e nella scrittura. Droidi più piccoli, armi più grandi e finalmente una umanizzazione dei soldati che mancava.
Sin dalla prima scena un buonissimo 3D catapulta lo spettatore dentro la scena e ben presto ci si dimentica di trovarsi in mondi immaginari, tanto tempo fa, in una galassia lontana lontana. Il filo rosso con la trilogia originaria è forte: personaggi, battute, stili e schemi si inseriscono alla perfezione in tutto il nuovo che c’è. L’assunto narrativo riprende la struttura delle origini e, se da un lato ciò trova la giustificazione nei corsi e ricorsi storici (al cinema, come nella vita, la storia si ripete), dall’altro vien da pensare che Lucas lo avrebbe voluto proprio così.
Star Wars – Il risveglio della Forza è – ma solo in parte – Una nuova speranza come lo avrebbe fatto il giovane George se nel 1977 avesse avuto i soldi, le tecnologie e il polso registico che ha oggi JJ. In parte però, dicevamo, perché la scrittura di Abrams e soci non tenta solo di ingraziarsi la vecchia guardia di fan e di formarne una nuova. La sceneggiatura opera scelte coraggiose, con la consapevolezza di non poter mai ricreare un personaggio con il carisma di Darth Vader (lo si confessa persino, tra le battute) e contemporaneamente non facendo alcuno sconto volto alla mera logica del “ripescaggio” futuro.
Solido come un vecchio romanzo, ecco com’è il nuovo Star Wars. Corale ed epico per davvero. E un’autentica gioia per gli occhi. Ma ciò che viene rimarcato, oggi più di ieri, la vera presa di posizione, è l’accento sui buoni, la seduzione della Luce, più forte del Lato Oscuro, e il motore che dà l’avvio alla vicenda, qualcosa che i personaggi avvertono ma ancora non comprendono: l’Amore. Il caro vecchio Amore, motore di questo universo.
Che la Forza sia con tutti noi.