Negli ultimi anni la comunità cinematografica ha sentito sempre più spesso la necessità di trovare dei profeti della settima arte. Un desiderio che ha portato anche a subitanee esaltazioni, salvo poi timidamente e senza farsi notare tornare sui propri passi, consapevoli d’essere stati colti da un entusiasmo sano ma eccessivo. È stato così per molti con Peter Jackson, la cui filmografia necessiterebbe già una revisione, a partire dall’assai sopravvalutata Trilogia dell’Anello. Dopo La madre, è il caso di fare lo stesso con Guillermo Del Toro, che dopo Il labirinto del Fauno, bel film, ma lungi dall’essere un capolavoro, è stato assurto a genio creativo che tutti si contendono.
A onor del vero, di realmente memorabile nella carriera del corpulento nerd messicano c’è fino a questo momento ben poco, se escludiamo il già citato titolo. Cronos e La spina del Diavolo sono due buoni film, come il primo Hellboy, la collaborazione creativa con la Dreamworks non ha portato a particolari picchi, tant’è che i due migliori prodotti negli ultimi anni della casa di Jeffrey Katzenberg non vedono il suo apporto (Dragon Trainer e I Croods) e gli horror da lui supervisionati sono variazioni sul tema dell’infanzia rapita e di madri surrogate che scoprono di avere la vocazione proteggendo i pargoli da orribili pericoli.
È quello che succedeva in Non avere paura del buio, è quanto accade anche ne La madre, in cui una riot Jessica Chastain se la deve vedere con l’entità di turno, una donna folle che oltre un secolo prima aveva perduto tragicamente il suo pargolo e che oggi vuole colmare il vuoto con le nipoti del suo compagno.
Struttura classica, sia visivamente che per l’utilizzo del sonoro, La madre non aggiunge niente al genere né tantomeno alla produzione di Del Toro, che fa esordire Andrés Muschietti alla regia in una storia talmente alla Guillermo che appare evidente che di questo carneade della macchina da presa nessuno avrà memoria tangibile. A ciò bisogna aggiungere delle situazioni al limite del paradosso addirittura in ambito orrorifico, che fanno de La madre un film più esilarante che genuinamente di genere.
In questo pasticcio, si salva Jessica Chastain, incredibilmente brava anche in un simile frangente e che vale da sola il prezzo del biglietto. Tornando al discorso iniziale, speriamo non doversi ricredere sulla ragazza. Ma dubito ce ne darà modo.