Piero Tosi è stato uno dei più grandi costumisti del cinema italiano, un artista straordinario che ha contribuito in maniera fondamentale con le sue creazioni al successo dei film dei nostri maggiori cineasti nel mondo. Era quindi doveroso dedicargli una celebrazione.
Lo ha fatto il Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale, in collaborazione con la Festa del Cinema di Roma, organizzando una magnifica mostra che sarà ospitata dal Palazzo delle Esposizioni di Roma dal 16 ottobre 2018 al 20 gennaio 2019, curata da Stefano Iachetti con Giovanna Arena, Virginia Gentili e Carlo Rescigno. “Piero Tosi. Esercizi sulla bellezza. Gli anni del CSC. 1988-2016”, questo il titolo, quanto mai calzante per inquadrare non solo una carriera, ma anche di un periodo altrettanto importante della vita del costumista. Gli anni del suo insegnamento al Centro Sperimentale di Cinematografia sono stati quelli in cui ha messo a disposizione la sua straordinaria conoscenza per formare una nuova generazione di artisti.
La mostra inizia con una parete di immagini che racconta l’incredibile filmografia di Piero Tosi, a partire ovviamente dall’esordio con Visconti, regista con cui ebbe un rapporto strettissimo e con cui ha creato capolavori per film come Il Gattopardo, Rocco e i suoi fratelli e Ludwig, tra gli altri. Scorrendo le bellissime foto si fa un vero tuffo nella memoria, si ripercorre una irripetibile stagione di cinema, torna alla mente la grandezza di cineasti troppo spesso trascurati, come Mario Bolognini, che da La Viaccia a La storia vera della signora delle Camelie ha dato tanto alla nostra storia, del cinema e della cultura. Guardare nei particolari degli abiti di Jeanne Moreau, al fianco di Ugo Tognazzi, ne La donna scimmia, fa scoprire nuovi significati di quel magnifico film di quel genio che era Marco Ferreri.
La memoria si trasforma in eredità quando inizia la carrellata delle creazioni dei suoi alunni del Centro Sperimentale, dove fu chiamato nel 1988 da Lina Wertmuller e dove rimase fino ai suoi ultimi giorni, trasmettendo ai giovani la passione per un lavoro artigianale che è parte integrante dell’arte cinematografica. Lo dimostrano le immagini senza tempo degli abiti indossati dalle allieve del corso di recitazione di quegli, ed è emozionante vedere tante giovani attrici, oggi professioniste della ribalta italiana, apparire come eteree figure di dagherrotipi di altri tempi. Carolina Crescentini, Giulia Bevilacqua, Paola Minaccioni, ritratte come opere d’arte e vestite con le magnifiche creazioni di studenti com’erano loro, e che oggi ritrovano come professionisti sui set.
È questo il più importante messaggio della mostra dedicata a Piero Tosi, questo ponte tra la memoria di un cinema che fu grande, in tutto il mondo, e l’eredità che questo artista ha lasciato ai suoi allievi, augurando loro un radioso futuro. In un paese che la memoria la sta perdendo, e a una preoccupante velocità, è forse la ragione più importante per godere di questo bel regalo che il Centro Sperimentale di Cinematografia ha fatto al cinema italiano, confermando oltretutto di essere ancora un luogo in cui si formano eccellenze. E decisamente non è poco.
La mostra si chiude con il sontuoso abito rosso sangue che Salma Hayek indossa con regale eleganza ne Il racconto dei racconti di Matteo Garrone, realizzato da Massimo Cantino Parrini. Un ideale ponte, tra il cinema italiano che fu e quello che è e che sarà. Ed è una bella sensazione, perché, in questa Italia, dell’arte, della bellezza e della memoria, abbiamo bisogno più che mai.