Quello che non uccide è tratto dal quarto romanzo della saga Millennium, creata dallo scrittore svedese Stieg Larsson e diventata nel primo decennio degli anni Duemila un fenomeno letterario di culto in tutto il mondo. La prima trilogia venne portata al cinema direttamente nella natia Svezia e lanciò la stella di Noomi Rapace, la prima Lisbeth Salander. Poi per fortuna arrivò David Fincher.
Lisbeth, la geniale hacker punk, ruba facilmente la scena al giornalista investigatore Mikael Blomkvist nella serie, diventando lei il centro degli intrighi prima di Larsson e poi del suo successore, David Lagercrantz, che passerà alla storia più per la biografia di Zlatan Ibrahimovic che come giallista.
Quello che non uccide… non è la famiglia
E proprio di Lisbeth si scoprono nuovi importanti cose del suo passato e della famiglia, ricordi che diventano terribili realtà che si intrecciano con un piccolo microchip che potrebbe cambiare gli equilibri mondiali e su cui tutti vogliono mettere le mani.
Questa la trama in soldoni, e se già non brillavano per originalità i romanzi di Larsson, il passaggio a Lagercrantz ha avvicinato pericolosamente la saga in zona Dan Brown. Ma poco importa, perché come accade quando ci si fa una bella saga, quello che conta è l’attesa finalmente sublimata. Purtroppo non quella che molti speravano.
Dopo Uomini che odiano le donne Fincher non ha riunito Daniel Craig e Rooney Mara per dare un seguito al suo magnifico primo episodio. È arrivato invece Fede Alvarez, niente più che un onesto mestierante che riesce a malapena a elevare Quello che non uccide da un pilot televisivo più costoso della media.
Quello che non uccide… è Claire Foy
L’ex Regina Elisabetta avrebbe meritato ben altra mano per la sua prima Lisbeth Salander, donna e non ragazza, dalla personalità ancora più complessa e con terribili conflitti da affrontare e risolvere. Le auguriamo di poter trovare di meglio nell’inevitabile prossimo episodio, L’uomo che inseguiva la sua ombra, già un bestseller. Sperando che Lagercrantz non venga insignito del titolo di George R.R. Martin della giallistica.