Andrew Dominik, regista australiano già autore di un western downunder molto interessante, è un grande ammiratore dell’opera di Terrence Malick e questo suo The Assassination of Jesse James by the Coward Robert Ford ne è positivamente influenzato.
Le immagini di ampio respiro e dalla grande fascinazione, fotografate magistralmente da un Roger Deakins particolarmente ispirato (molto più che per In the Valley of Elah) raccontano già da sole la storia di questo mito della frontiera che stava sparendo e la cui uccisione da parte di un giovane proiettato già nel futuro segna di fatto la fine del west come noi lo conosciamo.
The Assassination of Jesse James by the Coward Robert Ford viaggia su diversi piani narrativi
Ed è molto più complesso di quanto possa sembrare. Dominik analizza il sogno americano attraverso il mito di un uomo che nella sua vita ha ucciso e rubato, ma che allo stesso tempo ha messo su una famiglia felice sfruttando al meglio le sue capacità. Nello stesso tempo c’è un’interessante riflessione sul potere media, capaci di fare di uno spietato criminale una specie di Robin Hood della frontiera, almeno agli occhi dei lontani cittadini dell’Est, affascinati dai racconti infiorettati di chi quelle zone ancora selvaggie soltanto centoventi anni fa non le aveva mai viste.
Jesse James era il passato
Robert Ford mette la parola fine a un pezzo di storia americana e apre di fatto una nuova pagina, quella del progresso e del successo individuale.
Brad Pitt nei panni di Jesse James è al suo meglio, ma viene a dir poco surclassato da Casey Affleck, davvero straordinario nella parte del suo assassino.
Ma interpretazioni a parte, The Assassination of Jesse James by the Coward Robert Ford è un film da vedere e rivedere, nonostante la durata non agevole (due ore e trentasei minuti), per cogliere le molte sfumature nella sceneggiatura e nella composizione delle immagini. Una cosa, poi, non si deve trascurare: stiamo parlando di un film storico, basato su ricerche e documenti. Perché se la nostra Storia è stata quella dei Medici e dei Gonzaga, sapere che i padroni del mondo sono cresciuti grazie ai James e i Ford ci aiuta a capire molte cose.