Tratto dall’omonimo romanzo di Susanna Moore, In The Cut segna il ritorno atteso e discusso di Jane Campion, e stupisce il pubblico per audacia e provocazione.
La regista rilegge il thriller in chiave strategica e lo rende espediente narrativo funzionale ad un un’analisi acuta, volutamente trasgressiva del desiderio di donna: un desiderio inseguito e rinnegato in Ritratto di signora, liricamente contemplato in Lezioni di piano, ma ora sentito vibrare, pulsare vivo, nella sua carnalità.
Dietro una storia perversa di omicidi morbosi ed investigazioni intricate, si compie un lavoro sul genere filmico dunque, e sul Gender: lo sguardo della Campion attraversa le trame della psiche femminile ed affonda sino alle viscere, in uno studio sulla dis-articolazione della donna, iniziato in The Piano con l’amputazione del dito ed ora giunto all’atto estremo della de-capitazione. Uno studio acuto, sottile come una lama che recide, violento, invasivo, tradotto in un’ immagine spesso violenta, eccessiva, volutamente disturbante. Il risultato è uno scenario barocco, dipinto con un cromatismo eccellente: tonalità delicate, soavi, leggere di un’apertura quasi bucolica, botticelliana, si riscaldano progressivamente nei chiaroscuri intensi, sensuali, di un’atmosfera gotica che si stempera in deliziosi intarsi onirici, dove un certo gusto pittorico smorza e alleggerisce la tensione.
A questo gioco di sfumature partecipa una colonna sonora accuratamente selezionata, che conferma la notevole competenza musicale della regista, oltre alla sua puntuale abilità di soggettista: affascinante ed enigmatica, Meg Ryan domina il set accanto ad un’intensa Jennifer Jason Leigh, rivelando un’ inaspettata capacità drammatica che le consente di sganciarsi dal ruolo di simpatica svampita a cui ci aveva, seppur piacevolmente, abituati con le sue precedenti interpretazioni.
Una solida sceneggiatura moltiplica il piano del simbolico e, sfondata una protezione di algida apparenza, la visione si addentra in una dimensione interiore sempre più profonda, calda, oscura, come in un taglio, in una ferita, In The Cut per l’ appunto.