Ad Astra, il nuovo film diretto da James Gray, arriverà nelle sale italiane tra pochissimi giorni, il 26 settembre, dopo essere stato presentato alla 76ma Mostra Internazionale d’arte cinematorgrafica di Venezia.
Ad Astra è un classico science fiction contemporaneo, in cui il viaggio verso l’ignoto e l’infinito è soprattutto un viaggio interiore, alla scoperta di noi stessi.
In questo caso, il viaggiatore è Roy McBride, pilota e astronauta, figlio d’arte, il cui padre, morto in una missione di sola andata verso Nettuno alla ricerca di segni di vita extraterrestre, è considerato dal mondo intero una leggenda della conquista dello spazio. Roy si vede costretto non solo a seguirne le orme, ma forse addirittura a prendere una decisione doloroso, difficile e definitiva. Inizia così il suo lungo viaggio attraverso il sistema solare in cerca di indizi sul fallimento della spedizione paterna, nella speranza addirittura di poter rivedere suo padre e potersi ricongiungere con lui. Ma lo spazio non lascia indenne il cuore dell’uomo…
Per prepararsi al meglio, anche dal punto di vista scientifico al film di James Grey, interpretato da Brad Pitt, Tommy Lee Jones e Liv Tyler, la Twentieth Century Fox ha preparato due interessanti dietro le quinte (o featurette, come tecnicamente vengono chiamati questi speciali contenuti).
Pochi minuti, per introdurvi a un viaggio ai confini del cosmo, una tendenza assai battuta nel cinema hollywoodiano d’autore degli ultimi anni, da Alfonso Cuaron con Gravity a Denis Villeneuve con Arrival.
Una riscoperta della spiritualità che passa attraverso le stelle e lo spazio profondo, viaggi esistenziali che in realtà il cinema ha già intrapreso, in epoche e culture cinematografiche diverse. D’altronde, il viaggio è alla base del genere americano per eccellenza, il western, che era una ricerca continua di un’identità. Quindi, se al posto di una prateria ci si mette una galassia, in fondo non fa poi tutta questa differenza.