Nella vita ci sono poche cose per cui vale davvero la pena vivere: famiglia, amici e fare qualcosa che resti sono tre di queste. Ma in un momento storico in cui l’economia si regge sull’avidità di poche persone dedite a bieche speculazioni, niente si può più dare per scontato. The Company Men racconta una delle molte storie che i disastrati Stati Uniti della bolla immobiliare hanno vissuto in questi anni, basata sulla smania di ricchezza di un consiglio d’amministrazione e la sua facilità nel togliere la dignità a una persona, oltre al suo lavoro e alla naturale tendenza alla ricerca della felicità.
John Wells, già produttore della bellissima serie West Wing, ci fa fare la conoscenza di tre dirigenti silurati dalla multinazionale per cui lavorano a causa di un taglio dei costi, necessario affinché i dividendi per gli azionisti siano soddisfacenti. Migliaia di dipendenti vanno così a occupare i centri di collocamento in cerca di una nuova ragione di vita, un obiettivo raggiungibile con un semplice cambio di prospettiva.
Wells si dimostra un esordiente navigato, come spesso accade ai bravi produttori, e confeziona un film di buon livello elevato dalle interpretazioni di Ben Affleck, Tommy Lee Jones, Chris Cooper, Maria Bello e Kevin Costner. The Company Men si inscrive in un sottogenere che ha trovato terreno fertile nel cinema americano degli ultimi anni, il working drama, che vanta esempi di ottimo livello, da In Good Company a Tra le nuvole, fino allo sfortunato e lodevole Swing Vote.
Un filone facilmente ispirato dalla realtà, che in questo momento ha la possibilità di raccontare un pezzo importante di storia che è bene non dimenticare, e che anche dalle nostre parti ha il suo seguito, se consideriamo i tanti titoli che negli ultimi due anni hanno portato sulla ribalta cinematografica la Generazione Mille Euro.
Film come The Company Men sono opere necessarie per ricordare al pubblico che la situazione sociale che il mondo occidentale sta vivendo ha dei risvolti tragici, ma anche che la determinazione e la forza di uomini e donne che conoscono i reali valori della vita sono inesorabilmente più forti della firma di un amministratore delegato.