la retrospettiva del 37° Torino Film Festival, curata dal direttore del TFF Emanuela Martini, è dedicata all’horror classico dal 1920 al 1970 e il titolo non poteva essere che “Si può fare!“, come esclamava il dottor Frankenstein in Frankenstein Junior, il capolavoro di Mel Brooks e omaggio agli horror classici degli anni ‘30.
La retrospettiva è connessa idealmente alla mostra del Museo Nazionale del Cinema “FacceEmozioni: dalla fisiognomica agli emoji“, inaugurata il 17 luglio e che sarà possibile visitare alle Mole Antonelliana fino al 6 gennaio 2020.
Questa lunga cavalcata nell’horror partirà nella Repubblica di Weimar del 1920 con Il gabinetto del dottor Caligari per arrivare ai morti viventi di George Romero, che nel 1969 con La notte dei morti viventi, fece di fatto nascere il New Horror.
Nei cinquant’anni intercorsi tra queste due pietre miliari ci sono stati i mostri classici della Universal (Dracula, Frankenstein, L’uomo Lupo, Il fantasma dell’Opera), lo stiloso horror british della Hammer Film e quello sensuale della RKO, fino ai “presunti” B-movie di Roger Corman, che come nessuno ha portato sullo schermo l’universo letterario di Edgar Allan Poe. E non possono mancare gli italiani, Mario Bava e Riccardo Freda, il giro di vite di Henry James, mad doctors, donne senza volto, case infestate, automi, pupazzi parlanti e bambole assassine, tutti i mister Hyde che ognuno di noi nasconde in sé. Trentacinque film che hanno fatto la storia di un genere.
Alla retrospettiva è legata l’immagine ufficiale del Torino Film Festival 37., che ritrae una delle più potenti icone femminili dell’horror classico, Barbara Steele, l’attrice britannica che con i suoi occhi grandi, la sua figura sinuosa e i suoi tratti aguzzi, ha materializzato la sensualità e il mistero di tutte le “Signore della Notte” nella fioritura gotica italiana anni ‘60. La foto è stata scattata sul set del film Amanti d’oltretomba, diretto da Mario Caiano (1965).
Barbara Steele sarà ospite del festival, riceverà il Gran Premio Torino 2019 e introdurrà la proiezione dei film dei quali è protagonista (tra gli altri, Il pozzo e il pendolodi Roger Corman, La maschera del demonio di Mario Bava e L’orribile segreto del dottor Hichcock di Riccardo Freda).