Per capire davvero e amare Super 8, terza regia cinematografica firmata J.J. Abrams, non bisogna soffermarsi troppo sull’omaggio a Steven Spielberg, sulle similitudini con I Goonies, sull’estetica patinata degli anni Ottanta: quelle sono componenti evidenti ma tutto sommato accessorie di un film che di quel decennio coglie altri, essenziali fattori, come ad esempio la ricerca di una comunione determinante, quella tra stupore ed emozione.
Super 8 è un film pienamente riuscito
Perché prima di tutto lavora sulle psicologie e sui sentimenti dei personaggi principali, in particolar modo sul rapporto padre-figlio e sulla storia romantica tra i due giovani protagonisti. Tratteggiata con umanità la vicenda interiore di queste figure, ecco che quando irrompe nel film l’elemento fantastico è con i loro occhi, e attraverso l’empatia che proviamo per loro, che lo ammiriamo. Ed ecco quindi che, come detto, emozione e stupore si compenetrano perfettamente.
Le relazioni interpersonali, il senso della comunità, la necessità di appartenere a un sistema sociale, la compassione verso il prossimo: questo raccontava in filigrana il cinema fantastico americano, con una sincerità e una retorica populista che va intesa nel senso migliore del termine. Questo recupera e aggiorna Super 8, opera di impatto principalmente emotivo.
Se dunque Abrams ha saputo dare un cuore pulsante al suo film, è senz’altro stato abilissimo anche nel dargli una forma filmica spettacolare e insieme elegante. Grazie alla fotografia luminosa di Larry Fong (Watchmen), il regista ha lavorato sulle coordinate estetiche proposte dai capolavori di Steven Spielberg – Incontri ravvicinati del terzo tipo ed E.T., ma anche una spruzzata di Jurassic Park qua e là si intravede – aggiornandole soprattutto per quanto riguarda il ritmo della narrazione, senza dubbio accelerato.
Oltre a questo il cineasta ha inserito nel suo progetto delle coordinate decisamente contemporanee e personali, che impreziosiscono con tocchi leggeri ma assolutamente sentiti, riscontrabili soprattutto nei personaggi secondari: il giovane regista in erba Charles, nerd dispotico ma amabile, è un piccolo grande compendio di citazioni non soltanto ai grandi visionari del passato, ma probabilmente anche all’infanzia dello stesso Abrams.
Un cast perfetto
Ultimo ma non minore pregio di Super 8 è quello di adoperare al meglio attori ancora non affermati sul grande schermo, che rappresentano (quasi) tutti il lato più ideale dell’America del passato. A svettare nel cast è Kyle Chandler, padre/poliziotto che sarebbe stato perfetto anche in un film classico, diretto da William Wyler o anche Frank Capra.
SUPER 8
Regia: J.J. Abrams
Cast: Joel Courtney, Elle Fanning, Kyle Chandler
Distribuzione: Universal Pictures
Uscita: 9 settembre
Durata: 112’
Trama: Ohio, 1979. Un gruppo di ragazzi sta girando un film in Super 8 per partecipare a un concorso. Mentre registrano una delle scene alla stazione del piccolo centro in cui abitano, di notte, assistono a un disastro ferroviario. Nei giorni