Dopo la farsa orchestrata da Thierry Fremaux, che ha presentato una selezione composta in gran parte di scarti per un festival che non esiste, sbandierando un’ipotetico marchio di qualità di Cannes, ecco che arrivano le conseguenze inevitabili. La Semaine de la Critique 2020 ha una sua selezione. Limitata e contrassegnata da un bollino anch’essa.
Era inevitabile che accadesse. La folle scelta del Festival di Cannes è immediatamente diventata il pericoloso precedente. Quanti altri festival adesso approfitteranno di questo sotterfugio non ci è dato ora saperlo, ma certamente molti proveranno a presentare una lista di film con cui magari poter ottenere sponsorizzazioni e sovvenzioni di vario genere, pur non tenendo un evento né fisico, né virtuale.
Tutte cose che certamente non aiutano il cinema
Come continua invece ad affermare Fremaux. Ed è un gran peccato, anche perché la Semaine e la Quinzaine si erano immediatamente dissociate dalla decisione di Cannes di annunciare comunque la selezione.
A onor del vero, per fortuna, l’operazione orchestrata da parte della Semaine de la Critique 2020 è molto più sensata e corretta.
Il direttore artistico Charles Tesson, con il comitato di selezione, ha infatti scelto cinque film e dieci cortometraggi che saranno insigniti della “2020 Semaine de la Critique label”. Queste opere saranno sostenute e presentate per le anteprime e la distribuzione in Francia. I film di lingua francese saranno proiettati come “La Semaine de la Critique carte blanche” al festival del cinema francofono di Angoulême Francophone Film Festival, che si svolgerà dal 28 agosto al 2 settembre.
Di fatto, almeno per quanto riguarda le opere in lingua francese, niente che danneggi la SIC veneziana. In ogni caso, un gioco che rischia di rompere equilibri già labili all’interno del sistema festivaliero internazionale, che certo non ha bisogno di nuovi motivi di litigio.
A questo punto manca la Quinzaine des Realisateurs all’appello, ma speriamo che il delegato generale Paolo Moretti, professionista serissimo, voglia, e soprattutto possa, sottrarsi a questo deleterio sotterfugio.
Di seguito, la selezione della Semaine de la Critique 2020
After Love
by
Aleem Khan
De l’or pour les chiens (Gold for Dogs)
by
Anna Cazenave Cambet
La Nuée (The Swarm)
by
Just Philippot
Sous le ciel d’Alice (Skies of Lebanon)
by
Chloé Mazlo
La Terre des hommes (Beasts)
by
Naël Marandin
I corti della Semaine de la Critique 2020 label
August 22, This Year
by
Graham Foy
Axşama doğru (Towards Evening)
by
Teymur Hajiyev
Dustin
by
Naïla Guiguet
Forastera
by
Lucía Aleñar Iglesias
Good Thanks, You?
by
Molly Manning Walker
とてつもなく大きな (Humongous!)
by
Aya Kawazoe
Maalbeek
by
Ismaël Joffroy Chandoutis
Marlon Brando
by
Vincent Tilanus
Menarca (Menarche)
by
Lillah Halla
White Goldfish
by
Jan Roosens & Raf Roosens