Fa sorridere pensare che nei cinema italiani The Conjuring 2 – Il caso Enfield esca proprio nel giorno in cui nel Regno Unito si vota per la permanenza in Europa. Perchè è proprio a Londra che i coniugi Warren, coppia in missione per conto di Dio e della Chiesa, vanno a finire, per la loro seconda avventura cinematografica nel fortunate franchise di The Conjuring.
Enfield è un quartiere operaio nell’East End della metropoli. In una delle molte tipiche villette della zona abita una famiglia composta da mamma, due figlie e un giovane virgulto. Strani fenomeni iniziano ad accadere nella casa, che coinvolgono principalmente la figlia più piccola, evidentemente posseduta da un’entità oscura. O forse sta solo fingendo? La Curia manda i Warren a indagare, ma gli sposi esorcisti portano ancora i segni della devastante esperienza nella casa di Amytiville.
James Wan è senza ombra di dubbio l’incontrastato vate dell’horror moderno, con tre franchise di successo all’attivo, quelli di Saw, Insidious e The Conjuring, quest’ultimo senz’altro il meglio riuscito nella sua classicità e grazie alla qualità della produzione e del cast. Patrick Wilson e Vera Farmiga sono una coppia di talento, ben confezionata, e questo permette loro di rendere estremamente credibili i realmente esistiti, ma assai meno glamour, coniugi Warren.
Wan coglie al volo l’occasione e costruisce loro intorno una storia che li rende meno protagonisti, ma più integrati in un tessuto narrativo che ben racconta il dramma di una famiglia, già segnata dall’economia e dalla povertà, costretta ad affrontare qualcosa di sconosciuto e malvagio che non è la Thatcher. Il regista di Saw dimostra insomma di avere anche un cuore, e dopo il mezzo passo falso di Fast 7, successo al botteghino ma molto meno riuscito dei due film diretti da Justin Lin, torna al suo vero amore.
The Conjuring 2 non fa rimpiangere l’ottimo primo capitolo
Anzi, si distingue per l’ottima regia che asseconda con focali e movimenti l’angusta location di una tipica casa inglese proletaria, trasformandola in una casa dell’orrore cinematograficamente aristocratica. E se franchise deve essere, che lo sia, aspettando una terza avventura dei Warren, moderni Nick e Nora del cinema di genere.