Solo gli amanti sopravvivono, è vero. In questo caso due amanti vampiri, Adam ed Eve. Camminano per il mondo da molti secoli. Lui è un geniale musicista ormai annoiato e nichilista, lei una donna bellissima ancora piena di curiosità. Lui vive a Detroit, lei a Tangeri. Usano i mezzi della modernità per essere più vicini, ma sono esseri di un tempo lontanissimo, legati a valori che non esistono più. Il sublime, l’amore, il sapere, tutto sta morendo, resteranno sempre e soltanto loro circondati da una società in disfacimento.
Il discorso cinematografico di Jim Jarmusch parte da molto lontano
Guardando l’insieme della sua opera è chiara la coerenza di un cineasta che, nel corso degli anni, ha parlato di vita, morte e altre facezie attraverso una meticolosa rivisitazione dei generi classici.
LEGGI ANCHE: Anche Jim Jarmusch in concorso a Cannes
Una programmaticità che si è fatta evidente da Dead Man in poi, western filosofico in cui Jarmusch si interroga sul senso del trapasso, attraverso le parole e gli scritti di un William Blake qualunque. Così come l’action sui generis Ghost Dog esplora le infinite sfaccettature dell’essere. La commedia Broken Flowers le dolorose derive del cuore, e la crime story The Limits of Control il concetto stesso di socialità.
Solo gli amanti sopravvivono è un horror sceneggiato da Kant
In cui il sublime la fa da padrone, una critica della ragione purissima e pragmatica che i due immortali affrontano con una passione che solo un non morto può avere, perché in quanto privato della vita la va cercare nell’arte, nella musica, nella letteratura. E nell’amore, naturalmente, forza travolgente e motrice della creazione e della ricerca del bello.
Tutto questo affrontato con un’ironia eccezionale
Adam ed Eve guardano gli uomini e le donne come esseri allo stato primordiale, mentre Jarmusch guarda i suoi protagonisti con il benevolo ma divertito sguardo di chi compatisce gli intellettuali nel mondo di oggi, destinati a essere considerate strani, inutili e deleteri. Creature della notte, costrette a nascondersi e a passare inosservate, con il desiderio della luce del giorno, detentori dell’unico vero potere che ha regolato il mondo per secoli: la conoscenza. E l’amore, contro il quale nulla può nemmeno il sapere.
Tutto questo Jarmusch lo racconta con una forma raffinata e un linguaggio semplicissimo
Supportato magnificamente da Tilda Swinton e Tom Hiddleston nei panni della coppia protagonista. A loro si aggiungono i magnifici John Hurt, nei panni di Christopher Marlowe (mai morto, ovviamente morso da un vampiro) e Anton Yelchin. Unica stonatura, parziale, una quasi fastidiosa Mia Wasikowska. Non stona invece la colonna sonora, come sempre magnifica, che spazia dalla classica alla world music, da Paganini a Yasmine Hamdan, protagonista anche della scena più bella.
Solo gli amanti sopravvivono è un film notevolissimo
E assolutamente da non perdere. Affinché la lezione di Adamo ed Eva non venga dimenticata.