Hail Satan? Non è una domanda, ma il titolo del documentario di Penny Lane (sì, si chiama proprio così) che racconta l’epopea di The Satanic Temple, un gruppo di satanisti americani considerabili anche i migliori patrioti che una nazione possa sperare di avere.
Fondata nel 2013 da Lucien Graves (e no, lui non si chiama veramente così), questa chiesa riconosciuta in tredici stati dell’Unione potrebbe essere ribattezzata The Satanic Breakfast Club. Non è infatti un covo di strampalati adoratori del Demonio. Bensì un movimento, politico, sociale e soprattutto molto civile, che attraverso la più provocatoria delle fedi vuole focalizzare l’attenzione su temi ben più importanti.
Graves e i suoi colleghi si concentrano sulla libertà. Di pensiero, di parola e di culto che, come scritto nell’articolo 1 della costituzione americana, sono diritti inalienabili dell’uomo. E che negli Stati Uniti moderni vengono invece calpestati dalla stupidità e la violenza, verbale, intellettuale e nei casi peggiori fisica, di chi invece preferisce alienarli al diverso.
Penny Lane di diavoli se ne intende, ha esordito con un magnifico documentario su Richard Nixon. Segue così la truppa delle tenebre nelle sue molte campagne e sfaccettature. Anche quelle che, inevitabilmente, finiscono con il deviare dal pacifico e sensato sentiero su cui il suo fondatore ha indirizzato il tempio. Ne viene fuori un ritratto molto veritiero di quello che può sembrare un gioco, basato sull’ironia e la provocazione, ma che è in realtà una crociata progressista terribilmente seria. E in parallelo una visione, in questo caso davvero agghiacciante, di un paese che fa dell’oscurantismo la sua arma più potente.
I satanisti di Graves trovano sul loro cammino mostri indicibili. Gli antiabortisti dell’Alabama, che hanno contribuito all’approvazione dell’indegno e criminale Human Life Protection Act; gli spaventosi cineasti ultracristiani delle produzioni Pureflix. Gente per cui vale la pena barricarsi dentro casa, come insegna Richard Matheson. Gli adoratori del Diavolo, che in questo caso prende forma di carta costituzionale, protestano invece con civiltà e creatività sin troppo raffinate per i bifolchi con cui hanno a che fare.
Hail Satan? mette alla berlina l’America più becera
Che purtroppo è anche la stragrande maggioranza, e colpevole di avere portato alla Casa Bianca il più puro rappresentante del White Trash. Penny Lane tratta tutto con intelligenza ed equilibrio, quello che per esempio spesso manca al più populista che radicale Michael Moore. Soprattutto, la regista ci tiene a far riflettere lo spettatore su questioni che tutti danno per scontate, ma che scontate non sono. A partire dalla libertà d’espressione e le forme in cui esprimerla.
Perché tra gli uomini di buona volonta, è spesso difficile distinguere Satana da Dio.