Nel 1964 Sidney Lumet girò la prima versione di Fail Safe. Henry Fonda vestiva i panni del presidente, Larry Hagman quelli del traduttore e Walter Matthau era il consulente guerrafondaio della Casa Bianca. Ai tempi la tensione, e non quella del film, era decisamente più alta rispetto ai nostri giorni.
Nell’ottobre del 1962 il mondo era miracolosamente scampato alla guerra nucleare.
Dopo i fatti della Baia dei Porci a Cuba, nel novembre del 1963 John Kennedy venne ucciso e la guerra del Vietnam aveva preso una piega ormai dolorasamente irreversibile.
Un film come Fail Safe, in tutta la sua algida durezza e tremenda denuncia della minaccia che avrebbe per puro caso distruggere l’umanità, lasciò il segno.
Questa nuova versione diretta da Stephen Frears deve essere presa più per l’idea di base, ovvero fare dopo quarant’anni un tv drama in diretta, che per le qualità intrinseche dell’opera.
Frears, per quanto regista avvezzo alla televisione, non è riuscito a dare i giusti tempi all’azione dal vivo. Soprattutto nella prima parte Fail Safe è terribilmente lento e senza tensione. Con il passare dei minuti, però, si nota una maggiore facilità, grazie anche alla storia sempre più intensa e sconvolgente e agli attori in forma strepitosa.
Ricordiamo quindi Fail Safe per la sua caratteristica migliore
Le performance, tutte eccellenti. Richard Dreyfuss nei panni del presidente degli Stati Uniti e Brian Dennehy in quelli del capo della sala di controllo. Senza dimenticare George Clooney, che ha fortemente voluto che questo progetto si realizzasse e che si ritaglia, modestamente, il ruolo dell’Angelo della Morte.