La poetica della mediocrità è uno degli elementi portanti della cultura moderna, in tutte le sue declinazioni etniche, religiose, razziali e quant’altro. La letteratura americana del Ventesimo secolo ha esempi mirabili in questo senso, dai losers di Philip Roth e Bernard Malamud agli yuppies newyorkesi serial killer di Bret Easton Ellis, fino ai cowboy moderni di Cormac McCarthy.
Non a caso i fratelli Coen sono rimasti folgorati dai personaggi del McCarthy di Non è un paese per vecchi, facendone la summa della loro poetica e che ritroviamo, in forma grottesca e minimalista in Burn After Reading.
Un ritorno alla commedia
Senza abbandonare i toni noir del film che li ha portati all’Oscar a lungo agognato, impiantati qui in un racconto in cui la superficialità della vita moderna è protagonista assoluta, intrecciandosi con le quotidiane povertà morali dell’essere umani.
Burn After Reading, la trama
Osbourne Cox è un analista della CIA cacciato dall’Agenzia per un presunto calo di rendimento, che si trova suo malgrado al centro di una complicata quanto assurda storia di spionaggio che si intreccia con tradimenti coniugali e interventi di chirurgia estetica. Un’escalation di assurdi comportamenti e accadimenti che porterà inevitabilmente a una conclusione senza vincitori nè vinti e, soprattutto, senza alcuna lezione dalla quale poter imparare.
I Coen mescolano elementi ben noti del loro cinema. La mediocrità borghese di Fargo, le inaspettate femme fatale di Blood Simple e L’uomo che non c’era, componendo un’opera ricca di sottotesti e sfaccettature. Il plot spionistico è un pretesto, la CIA trasformata in un Deus ex machina che guarda con occhi benevoli e stralunati questi piccoli uomini che si distruggono senza ragione.
Il cast è in sintonia con la visione pessimista del mondo dei due registi
Tratteggiando personaggi che nella loro assurdità finiscono con l’essere drammaticamente familiari. John Malkovich è un perfetto analista dell’Agenzia che non riesce neanche a capire che il suo matrimonio sta andando a rotoli. George Clooney un sessuomane laido e vigliacco. Tilda Swinton una pediatra che si sarebbe magnificamente integrata nello staff di Mengele. Brad Pitt un simpatico idiota palestrato. Su tutti Frances McDormand, donna di mezza età disposta a tutto per riuscire a dare una svolta decisiva alla sua triste vita da single.
Burn After Reading è un intreccio in cui tutti fanno la loro parte e che si risolverà in una bolla di sapone che non cambierà il corso di niente. E il niente continuerà a governare indisturbato. Questa è la vera tragedia.