Guardando The Wolf of Wall Street ci si rende conto che se oggi non abbiamo una lira in tasca non dobbiamo prendercela con la crisi che stiamo vivendo. La tragedia è partita da lontano, quando secoli fa qualcuno ha scoperto che è facile lucrare sull’avidità insita nella natura umana.
Per questo Caino uccise Abele, Romolo ammazzò Remo
E tanti altri hanno aperto banche e istituti di credito, reato anche più grave del fratricidio. Lo aveva capito bene Frank Capra che intendeva che la vita sarebbe meravigliosa senza di loro, ma i più hanno preferito pensare che la magia del Natale rende tutti buoni.
Jordan Belfort, The Wolf of Wall Street
Non è cosí, anzi, Santa Claus è uno dei migliori broker ancora su piazza, lo aveva capito bene Jordan Belfort quando iniziò la sua folgorante carriera a Wall Street, consapevole che per far trovare una bicicletta e una lavatrice sotto l’albero, qualunque cittadino americano avrebbe venduto l’anima al Diavolo. O a lui, che ne faceva le veci.
The Wolf of Wall Street è la storia, vera come la racconterebbe un bugiardo…
di cotal schiatta e affatto simpatico, di questo cialtrone che riuscì a cogliere in pieno l’essenza dell’edonismo degli anni Ottanta, dominati dall’apparenza e dalla cocaina, droga dei ripuliti di successo, carburante di chi per fuggire da una vita anonima non poteva fare altro che trasformarsi in vampiro e succhiare quelle degli altri.
Il buon vecchio zio Marty (Scorsese, non Mystere) si diverte a raccontare la parabola umana di Belfort spingendo il piede su tutti gli acceleratori che trova, viaggiando su binari sicuri già battuti, traslocando i bravi ragazzi dal Jersey a Manhattan, trastullandosi con empietà e tradimenti di ogni genere e facendoci godere con una forma cinematografica opulenta e pornografica come la vita di questo piccolo fan di Caligola.
LEGGI ANCHE: Shutter Island – L’isola della paura
Al resto ci pensa Leonardo DiCaprio, attore sontuoso che non si risparmia e che tratteggia un personaggio ignobile e ignorante togliendogli ogni fascino. Jordan é il Male, quell’erba cattiva che ricrescerà sempre perché nata su una terra contaminata, è l’assassino di Kennedy e di Holden, fratello dei personaggi di Ellis e di Grisham, antipodi culturali di un decennio che ha avuto come guru Gordon Gekko.
The Wolf of Wall Street é un gioco stupefacente dalla grande profonditá esistenziale e di immane importanza storica.
Peccato che tutto questo si possa perdere come strisce di coca nel naso di chi oggi vede Jordan come un esempio da seguire, affascinante nella sua grettezza e amoralitá. Non a caso sono i sociopatici i veri paladini nel cinema di Scorsese, da Travis Bickle al Nicolas Cage di Al di lá della vita, passando per Cristo e le sue ultime tentazioni. Ovviamente lí il salvatore era Giuda.