Colorato, sfacciato, irriverente e ostentatamente superficiale. Assolutamente grandioso! In molti anni (troppi) di università mi sono chiesta perché le ragazze debbano per forza scegliere tra l’essere affascinanti e l’essere intelligenti. La maggioranza delle ragazze della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Roma “La Sapienza” si riconoscono anche chilometri fuori dal campus. Sapete perché? C’è un aggettivo che le accomuna tutte: sciatte. È un luogo comune maschile e tutto da sfatare quello che le donne belle siano oche e che le intelligenti siano bruttine. Perché dovremmo scegliere? Non è più forse valida l’antica saggezza latina che insegnava ad avere una mente sana in un corpo sano?
Per tutte noi che amiamo laccarci le unghie quanto citare opportunamente Shakespeare all’interno di un discorso, per noi che detestiamo farci fotografare senza trucco tanto quanto chi sbaglia il congiuntivo, finalmente arriva un segno, un manifesto, il sunto della nostra filosofia. Naturalmente senza prenderci troppo sul serio (ridendo si muovono più muscoli e vengono meno rughe!).
La rivincita delle bionde: You can be anything
La rivincita delle bionde porta sullo schermo, in carne ed ossa, quello che è il mito di migliaia di bambine in tutto il mondo: Barbie. Elle Woods è proprio come lei: rosa shocking da testa a piedi, bionda naturale e tettona, sempre di buon umore e piena di accessori per lo più inutili. E, come Barbie, può realizzare qualunque cosa.
Ben poggiandosi sulla brillante interpretazione di Reese Witherspoon, Legally Blonde ha però dei pregi alla base, trovate geniali in fase di sceneggiatura. Primo fra tutti il concetto che le ‘ragazze cosmo’ sanno molte cose che il resto delle gente ignora, sono smaliziate sulla vita, sanno come affrontarla perché il sentirsi a posto con noi stesse ci rende sicure, non arrendevoli alle difficoltà, ci insegna a sorridere quando sbagliamo e a non aver paura di sembrare oche se parliamo di creme antismagliature e rimedi per le labbra screpolate.
Diciamo la verità: le ragazze colorate sono molto più interessanti, si inseriscono nei discorsi, animano le feste e immagazzinano nella testa una quantità di dati uguale o superiore ai ‘topi di biblioteca’. Cosa impedisce loro di applicare queste doti a un qualcosa di più serio?
Questi concetti fanno della ‘rivincita’ un film fortemente femminista, almeno quanto Thelma & Louise, una rivendicazione alla femminilità tropo spesso recepita come sinonimo di superficialità o di civetteria. La stessa femminilità che molte donne reprimono per essere alla pari dei colleghi maschi e che invece dovremmo imparare a manifestare sempre di più, sempre con maggior piacere.
Un merito particolare va riconosciuto a scenografi e trovarobe che hanno riempito la stanza di Elle di accessori kitsch assolutamente irresistibili. E in più ai truccatori, ai parrucchieri, ai costumisti…
Come diceva il vecchio jingle: “Siamo felici perché siamo con Barbie…”
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PS: “Chiunque abbia detto che l’arancione avrebbe sostituito il rosa è un disturbato mentale”