Diciamocelo: mettere Alien e Predator in mano a Paul Anderson è una cosa che ha preoccupato la maggior parte degli appassionati di science fiction movies. La sua filmografia non è entusiasmante: Mortal Kombat, tratto dall’omonimo videogioco, ha avuto un grande successo commerciale che ha permesso ad Anderson di produrre e dirigere quel pasticcio fantafilosoficoteologico di Punto di non ritorno. Di Soldier si sono perse le tracce nella notte dei tempi, mentre con Resident Evil e il ritorno al game movie è tornato il consenso del pubblico.
Detto questo, raccogliere l’eredità di gente come Ridley Scott, James Cameron, David Fincher e Jean-Pierre Jeunet (per Alien) e John McTiernan per Predator, non era facile. A suo favore c’è però da dire che il format di questo team-up nasce da una piattaforma di gioco, dato che le due razze extraterrestri si sono sfidate la prima volta in un videogioco della Electonic Arts (stessa casa produttrice di Resident Evil) e, in seguito, in una serie a fumetti della Dark Horse Comics (quelli di Hellboy, per intenderci). Poi Predator se l’è vista anche con Batman…
A garantire una continuità con il passato la presenza di Walter Hill, creatore della saga di Alien, che si confonde tra una schiera folta di produttori ed executive che curano gli interessi dei due alieni. Inoltre, ritroviamo Lance Henriksen, il leggendario uomo sintetico Bishop, di cui scopriamo le origini. Henriksen interpreta Charles Bishop Weyland, il miliardario fondatore della Compagnia nel proprietaria del Nostromo, l’astronave del primo film, e Bishop sarà poi creato a immagine e somiglianza del Fondatore.
Alien vs Predator è un prequel di Alien e un sequel dei Predator
Già nel secondo, diretto da Stephen Hopkins, si gettavano le basi dell’incontro tra i due franchise. Danny Glover, infatti, osservava con terrore i trofei raccolti tra le galassie, e tra questi c’era anche una testa di Alien.
Charles Bishop Weyland, eccentrico industriale miliardario, organizza una spedizione scientifica da mandare in Antartide per scoprire le cause di una misteriosa fonte di calore sotto i ghiacci eterni. Giunti sul luogo, gli archelogi scoprono un’antichissima piramide, ma le sorprese peggiori devono ancora arrivare: gli alieni sono stati lasciati sulla Terra dagli stessi Predator, in attesa del momento migliore per una bella battuta di caccia.
Gli umani si trovano non invitati in mezzo a questo scontro tra titani e vedremo come se la caverà Raoul Bova, ormai perfettamente a suo agio nel cinema americano, dopo l’esperienza con Sylvester Stallone in Avenging Angelo e al fianco di Diane Lane in Sotto il sole della Toscana.
Basterà il suo fascino latino per non essere fatto in mille pezzi?